Il libro tratta il recupero del potente e vitale archetipo della Madre eterna nella cultura cristiana delle origini. Partendo dai Vangeli apocrifi, l’autrice dimostra come ai tempi di Gesù fosse ancora vivo il culto della Dea e il suo potere autonomo. Nell’esplorazione di questo contesto emerge, in modo sorprendente, la venerazione della Madre (Sofia per gli Gnostici, Spirito Santo per i Cristiani e Ruah per gli Ebrei) come base segreta degli insegnamenti di Gesù. Non solo, quindi, un attento studio dei Vangeli, ma anche delle concezioni religiose monastiche medievali, della Divina Commedia, dei simboli e dei miti che, come il rapporto tra la Maddalena e Gesù, sottintendevano una realtà religiosa articolata, in cui la Dea e i suoi misteri costituivano linfa per la vita spirituale dell’individuo.