Questa è una guida per chi pratica il rugby da una poltrona, da un divano o da un posto in tribuna. È destinata anche a chi ha un figlio o un nipote che stanno imparando a giocare e a cui fa piacere che i genitori, i nonni o gli zii partecipino alle loro prime gare, pur se questi non capiscono nulla di ciò a cui stanno assistendo. Spero di essere stato chiaro nelle spiegazioni e negli esempi, ma se ci fosse bisogno di approfondire, esistono le regole (pardòn, «leggi», come di chiamano nel rugby) che si possono consultare sui siti ufficiali delle federazioni nazionali o dell'IRB, l'organismo internazionale che tutela il rugby c.d. «union» (cioè giocato «a 15»). Se neppure questo dovesse bastare esistono i manuali per gli arbitri del gioco e qui, veramente, si spacca il capello in quattro. Quindi se non sapete la differenza fra un «punt» e un «drop» oppure vi siete chiesti cosa voglia dire «maul», «ruck» o «scrum», si spera che arrivati alla fine del libro qualche dubbio si sia dissolto.
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