Il bacio più lungo della storia del cinema, quello fra Ingrid Bergman e Cary Grant in “Notorius – L’amante perduta”, durava due minuti e trenta secondi. Questo bacio dura sette anni e 429 pagine. Non siamo in un thriller, ma c’è un’amante perduta anche qui. Un bacio che si frammenta in quattro sequenze, raccontato attraverso un pastiche che salta dalla prosa alla poesia, mischiando dialoghi veri e immaginari, la musica di Mozart e quella di Tom Jones, spericolate operazioni di alta finanza e altrettanto spericolate geometrie sentimentali. Tra giochi di parole e deliri erotici, l’io protagonista di “S-EX” lascerà ai lettori il compito di rintracciare, nel vortice dei suoi calembours, la risposta alla domanda che Jeanette Winterson non ha mai smesso di farci: perché è la perdita la misura dell’amore?