La vicenda di san Pellegrino dà lo spunto per una filosofia del passo. Il cammino è intessuto di scarto ed ironia. Tutti i passi compaiono, a guisa degli attimi inesorabili del tempo, innumerevoli, e così l'incedere della scrittura risulta scattante, veloce, dedita agli stupori del piede che saggia il terreno, del narrare che sfiora l'elegia.