Un recupero di “memoria storica” potrebbe questo mio tentativo essere definito. Certo, ciò potrebbe essere vero se non mi aspettassi la critica o, peggio, l’accusa di usare impropriamente l’espressione “memoria storica”, trattandosi di fatti e di figure legate, in fondo, alla realtà riduttivamente territoriale di un rione.Un’obiezione, questa, che avrebbe una certa validità se i “personaggi” e gli avvenimenti, che si individuano nel rione S. Caterina, non avessero dimensioni tali da poter trovare anche altrove una propria collocazione, essendo – a proposito delle figure umane – degli esseri che mi pare siano dotati di grande sensibilità, umanità e saggezza.Un discorso quindi, che nasce nel rione, ma che va al di là dello stesso per potere avere un nesso e un’apertura verso un mondo che prende lo spunto da fatto di ieri, ma che è proiettato in avanti per recuperare e riportare valori e significati che appartengono sì al passato, ma anche al presente e, perché no?, al futuro. In quella logica della continuità che è tipica della storia di ogni uomo e dell’umanità intera.