E' una voce, quella di un isolano, su un paese, una civiltà, un’epoca e un mondo che non ci sono più. Una voce che ricorda il passato, non così remoto, e lo relaziona con la quotidianità crudele del presente. Lo spirito è tutt’altro che provinciale, il respiro è ampio, felice e liberatorio come il mare e il cielo che avvolgono l’Isola del Giglio.
In queste storie si tratteggiano figure, s’inquadrano dettagli, se ne sottolineano altri, in una successione di racconti che si fanno eco e che sono altrettanti squarci di vita ora malinconica, ora arguta, ora commossa: racconti ironici e riflessivi, talvolta misteriosi, ma sempre di esemplare nitidezza, storie la cui semplicità lievita attraverso una scrittura sorvegliata, colorita qua e là da modi espressivi toscani e romani.
In queste storie si tratteggiano figure, s’inquadrano dettagli, se ne sottolineano altri, in una successione di racconti che si fanno eco e che sono altrettanti squarci di vita ora malinconica, ora arguta, ora commossa: racconti ironici e riflessivi, talvolta misteriosi, ma sempre di esemplare nitidezza, storie la cui semplicità lievita attraverso una scrittura sorvegliata, colorita qua e là da modi espressivi toscani e romani.