È possibile penetrare il mistero dell’Apocalisse, l’ultimo libro della Bibbia che ne è in qualche modo la conclusione? Si può afferrare il significato di un testo così enigmatico, così lontano dalla nostra mentalità?I fiumi di inchiostro versati in duemila anni su questo libro, uno dei più commentati del Nuovo Testamento, dimostrano la difficoltà di «aprire» un volume che per molti versi è ancora «sigillato». Saverio Corradino ha tentato di dipanarne il mistero, un mistero che riguarda la nostra storia. Il tema portante dell’Apocalisse è appunto la storia del mondo e degli uomini, la storia degli imperi che dettano legge e dell’uomo comune che sembra non lasciare alcuna traccia di sé. Ed è la storia letta non nel suo svolgersi, ma nella prospettiva della fine. Per l’autore dell’Apocalisse, il processo storico non è altro che la storia della salvezza, storia che è interamente nelle mani di Dio e che ha toccato il suo culmine nel mistero pasquale. Quel mistero è tutto il senso e tutta la realtà della storia, dove non c’è altro che la vittoria silenziosa di Dio attraverso la morte e resurrezione del Signore Gesù. Vi è poi la sua risonanza negli uomini e nelle culture, l’accoglienza che le si dà, e che è gioia umile e intensa, ma pure il rifiuto che le si oppone, che è la componente più vistosa e distruttiva della storia. Il libro afferma pure qualcosa di più: dice che la storia sta per finire e siamo alla stretta finale; tutto ciò che cronologicamente segue quell’evento denota la testimonianza che il credente deve dare nel mondo.Saverio Corradino (1920-1997) potrebbe essere definito – e qualcuno lo ha fatto – un Erasmo del XX secolo, per la profondità e ampiezza della sua cultura. Normalista, laureatosi a 21 anni in Matematica a Pisa, formatosi in ambienti di opposizione al regime, entra nella Compagnia di Gesù nel 1944. Studioso di filosofia della scienza, docente di cosmologia e di Sacra Scrittura, si occupa di storia della scienza all’Osservatorio Astronomico Vaticano. Ma il suo carisma specifico emerge nell’interpretazione sapienziale della Bibbia, in cui è maestro.Tra le sue opere: Dialoghi sulla laicità. La profezia del popolo di Dio sul mondo (con M. Castelli, P. Parisi, P. Stancari), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005; Il tema della morte alla fine dell’Antico Testamento, in La laicità difficile, Brescia, Morcelliana, 1991, pp. 63-89; Judith. Il libro di una vita, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002; Il potere nella Bibbia. L’autorità come servizio, Villa Verucchio, Pazzini, 2011. Presso l’editore Vittorietti: Ricerca scientifica e preghiera in Teilhard de Chardin, in G. Pani, Studio e Sapienza, 2008; Chi è l’uomo? L’antropologia di Genesi 1-11, Palermo, 2012. Gli scritti sono una preziosa testimonianza della sofferta coerenza del suo vissuto di intellettuale, lontano da ogni aspirazione a posizioni di prestigio. La sua onestà di credente, di scienziato e di uomo di cultura fanno di lui un profeta del nostro tempo.