Ricco, dominatore, autoritario. John Dukes è un uomo spietato e affascinante, abituato a ottenere sempre quello che vuole, donne comprese. Amministratore delegato e boss della finanza, regna indisturbato nel suo dominio da miliardario.
Ma nella sua vita irrompe casualmente la bellissima Grace, una comune ragazza di Brooklyn. Fragile, giovane, innocente e alla ricerca dell’amore: tutto ciò che John non ha mai trovato nelle donne dell’alta società che ha sempre frequentato. La passione è troppo travolgente per poter resistere: Grace si ritrova a dover sottostare alle perversioni di John, sedotta da lui, e si perde fra le mille sfaccettature del proibito, diventando la sua sottomessa.
Finché non scoppia lo scandalo e la loro storia diventa di pubblico dominio, sconvolgendo Grace che non si era mai trovata a dover affrontare qualcosa di simile.
Provo ad allontanarmi da lui, ma è impossibile.
John mi afferra, appena capisce che sto per andarmene, mentre la pioggia continua a bagnarci, e le nuvole si infittiscono sopra di noi.
L’aria della sera è fredda, ma la sua mano che tiene la mia è bollente.
Mi trascina con sé e anche se non dovrei, lo seguo. Ci perdiamo fra la folla di persone che riempie la strada, finiamo dentro un vicolo.
Non capisco quello che sta succedendo finché non mi ritrovo con la schiena contro un muro. La bocca carnosa di John è proprio come avevo immaginato, quando cattura la mia.
Il suo bacio è lungo, violento. Fa male.
Si spinge contro di me, mi afferra i polsi, li inchioda sopra la mia testa, la sua bocca scende sul mio mento e dopo sul mio collo.
Chino il capo all’indietro, contro il muro di quella casa sconosciuta, e mi godo il piacere che mi sta dando.
«Vuoi davvero sapere perché ho scelto te?» sussurra piano, continuando a baciarmi il collo. «Perché ho bisogno di qualcosa di diverso. E tu lo sei, Grace. Ti voglio perché sei qualcosa che non ho mai avuto prima. E anche se non lo vorrai, ti trascinerò nel mio baratro oscuro. Non avrò pace finché non affogherò dentro di te.»
Emetto solo un gemito, ma lui mi chiude le labbra con un bacio.
Mi afferra per i fianchi, mi tira a sé. Ho paura di quello che mi aspetta, di chi sia davvero quest’uomo, ma non posso fare a meno di concedermi a lui.
Ma nella sua vita irrompe casualmente la bellissima Grace, una comune ragazza di Brooklyn. Fragile, giovane, innocente e alla ricerca dell’amore: tutto ciò che John non ha mai trovato nelle donne dell’alta società che ha sempre frequentato. La passione è troppo travolgente per poter resistere: Grace si ritrova a dover sottostare alle perversioni di John, sedotta da lui, e si perde fra le mille sfaccettature del proibito, diventando la sua sottomessa.
Finché non scoppia lo scandalo e la loro storia diventa di pubblico dominio, sconvolgendo Grace che non si era mai trovata a dover affrontare qualcosa di simile.
Provo ad allontanarmi da lui, ma è impossibile.
John mi afferra, appena capisce che sto per andarmene, mentre la pioggia continua a bagnarci, e le nuvole si infittiscono sopra di noi.
L’aria della sera è fredda, ma la sua mano che tiene la mia è bollente.
Mi trascina con sé e anche se non dovrei, lo seguo. Ci perdiamo fra la folla di persone che riempie la strada, finiamo dentro un vicolo.
Non capisco quello che sta succedendo finché non mi ritrovo con la schiena contro un muro. La bocca carnosa di John è proprio come avevo immaginato, quando cattura la mia.
Il suo bacio è lungo, violento. Fa male.
Si spinge contro di me, mi afferra i polsi, li inchioda sopra la mia testa, la sua bocca scende sul mio mento e dopo sul mio collo.
Chino il capo all’indietro, contro il muro di quella casa sconosciuta, e mi godo il piacere che mi sta dando.
«Vuoi davvero sapere perché ho scelto te?» sussurra piano, continuando a baciarmi il collo. «Perché ho bisogno di qualcosa di diverso. E tu lo sei, Grace. Ti voglio perché sei qualcosa che non ho mai avuto prima. E anche se non lo vorrai, ti trascinerò nel mio baratro oscuro. Non avrò pace finché non affogherò dentro di te.»
Emetto solo un gemito, ma lui mi chiude le labbra con un bacio.
Mi afferra per i fianchi, mi tira a sé. Ho paura di quello che mi aspetta, di chi sia davvero quest’uomo, ma non posso fare a meno di concedermi a lui.