Cinquant'anni fa, nel novembre del 1964, correva il ventesimo anniversario della morte di una delle più belle voci poetiche ungheresi, Miklós Radnóti, e per la ricorrenza in Italia furono pubblicati ben due volumi di sue poesie, selezionate e tradotte da due coppie di poeti e traduttori italo-ungheresi: Edith Bruck con Nelo Risi, e Marinka Dallos con Gianni Toti. Miklós Radnóti (Budapest, 5 maggio 1909 - Abda, 10 novembre 1944) fu uno dei massimi poeti ungheresi, a lui i lettori ungheresi sono grati anche per le ottime traduzioni di poesie francesi. In seguito alle leggi razziali dovette abbandonare la cattedra di insegnante, fu perseguitato, rinchiuso in campi di concentramento e infine ucciso. Rintracciato in una fossa comune, nella tasca del suo capotto fu trovato il suo ultimo taccuino di versi. "Scritto verso la morte", la raccolta di Marinka Dallos e Gianni Toti, ebbe numerose recensioni, fra le quali quella molto favorevole del Premio Nobel Salvatore Quasimodo. Negli anni '60 era opinione diffusa che la letteratura dell'antifascismo avesse prodotto solo testimonianze documentarie, ma non opere letterarie vere e proprie. Ne era convinta anche Ingeborg Bachmann, prima di ricevere una copia di "Scritto verso la morte"; Bachmann la apprezzò al punta da farne avere una anche a Hans Magnus Enzensberger, il quale rimase profondamente colpito e decise di promuovere la traduzione tedesca dei versi del grande poeta ungherese. Le poesie di Miklós Radnóti suscitarono l'entusiasmo anche del più importante poeta e romanziere islandese dei nostri tempi, Thor Vilhjálmsson, e il poeta irlandese Desmond O'Grady, che all'epoca viveva a Roma, usò termini superlativi per descrivere il genio di Radnóti. I Dragomanni ripubblicano oggi questo volume sotto forma di ebook, per il 70° anniversario della morte del poeta e per il 50° anniversario della prima edizione, con l'aggiunta di una nuova prefazione di Andrea Rényi, che ricostruisce la storia della prima edizione e anche quella umana e professionale dei due traduttori, la cui memoria oggi è conservata nella casa-museo romana La Casa Totiana. Un ebook dei Dragomanni (www.idragomanni.it).