Narrativa erotica e orge in salotto, o libri per ragazzi e successo? Per Gessica è giunto il momento di scegliere.
Gessica - Jessy per gli amici - è una scrittrice per ragazzi di successo. Peccato che l'anno scorso abbia pubblicato un "libro erotico per donne" sotto pseudonimo, diventato anch'esso un bestseller. Cosa ne sarebbe della sua carriera, se venisse fuori?
Quando un giornalista minaccia di svelare il vero nome di "Agata Odescalchi", il castello di carte costruito da Jessy rischia di crollare. Un paio di giorno e la sua facciata da brava ragazza sparirà, rivelando al mondo chi è davvero Gessica L. M. Galimberti: una donna che fa sesso con donne e uomini, pratica sesso di gruppo e sfrutta il proprio agente come schiavo sessuale, costringendolo a fare sesso con altri uomini.
Che fare?
Per fortuna Gessica ha dalla propria parte ha una coinquilina porca, un amico informatico forse non così "amico", due trombamici molto dotati e il suo agente/schiavo. Alla fine sarà però lei a dover decidere cosa fare della propria carriera e della propria vita.
Rinunciare alla scrittura erotica e tornare la brava ragazza che era? Oppure abbracciare la via della perdizione, continuare a fare orge in salotto e rimanere una scrittrice porno per sempre?
Libro porno con sesso estremo
"Scrittrice porno per sempre?" è un libro porno. Al suo interno troverai una storia completa e anche un po' di romanticismo. Troverai anche scene esplicite di sesso estremo, orale, di gruppo. I comportamenti a rischio hanno finalità narrative: si sconsiglia di imitarli.
Il romanzo è breve e autoconclusivo, leggibile singolarmente. Se vuoi scoprire perché Jessy ha scritto un romanzo erotico, leggi anche "Porno avventure di Jessy".
Contiene
Il mio vero nome? Come diamine è possibile? Aveva due compiti: piazzare il pornazzo che mi ha fatto scrivere; proteggere il mio vero nome, per evitare ripercussioni sulle altre opere.
Due cose!
Strappo i fogli di mano a Massimo. L’inutile pezzo di sterco mi ha procurato un’anteprima di stampa, con tanto di foto e diciture per la tipografia. Come se bastasse a farsi perdonare. In cima alla pagina c’è la foto di un tizio di forse trentacinque anni, barba curata e capelli lunghi raccolti in un codino. “Chi mi restituirà il mio tempo perduto?”, recita il titolo. Ah-ah, ma quanto è spiritoso.
“…stile asciutto, che ci presenta la vicenda senza fronzoli e solo dal punto di vista della protagonista…” Questa dovrebbe essere una cosa negativa? Siamo seri? Va bene, non perdiamoci. Percorro la pagina con il dito fino all’ultimo paragrafo. “…probabilmente l’autrice prova lei stessa imbarazzo per la propria opera, dato che ha deciso di usare uno pseudonimo. Non mi stupisce: dietro la misteriosa “Agata Odescalchi” si cela infatti Gessica L. M. Galimberti, l’autrice ventisettenne di…”
Allora è vero: il maledetto ha esposto la mia vera identità, con tanto di secondo e terzo nome.
Pedro si affaccia oltre la mia spalla, indica le iniziali. «Por cosa―»
«Gessica Lucrezia Maria.» Lascio cadere il giornale a terra. «Con un nome così, non posso nemmeno tentare con la storia dell’omonimia. Sono fregata.»
Gessica - Jessy per gli amici - è una scrittrice per ragazzi di successo. Peccato che l'anno scorso abbia pubblicato un "libro erotico per donne" sotto pseudonimo, diventato anch'esso un bestseller. Cosa ne sarebbe della sua carriera, se venisse fuori?
Quando un giornalista minaccia di svelare il vero nome di "Agata Odescalchi", il castello di carte costruito da Jessy rischia di crollare. Un paio di giorno e la sua facciata da brava ragazza sparirà, rivelando al mondo chi è davvero Gessica L. M. Galimberti: una donna che fa sesso con donne e uomini, pratica sesso di gruppo e sfrutta il proprio agente come schiavo sessuale, costringendolo a fare sesso con altri uomini.
Che fare?
Per fortuna Gessica ha dalla propria parte ha una coinquilina porca, un amico informatico forse non così "amico", due trombamici molto dotati e il suo agente/schiavo. Alla fine sarà però lei a dover decidere cosa fare della propria carriera e della propria vita.
Rinunciare alla scrittura erotica e tornare la brava ragazza che era? Oppure abbracciare la via della perdizione, continuare a fare orge in salotto e rimanere una scrittrice porno per sempre?
Libro porno con sesso estremo
"Scrittrice porno per sempre?" è un libro porno. Al suo interno troverai una storia completa e anche un po' di romanticismo. Troverai anche scene esplicite di sesso estremo, orale, di gruppo. I comportamenti a rischio hanno finalità narrative: si sconsiglia di imitarli.
Il romanzo è breve e autoconclusivo, leggibile singolarmente. Se vuoi scoprire perché Jessy ha scritto un romanzo erotico, leggi anche "Porno avventure di Jessy".
Contiene
- sesso vanilla
- sesso estremo femdom
- omosessualità forzata
- sesso MFM
Il mio vero nome? Come diamine è possibile? Aveva due compiti: piazzare il pornazzo che mi ha fatto scrivere; proteggere il mio vero nome, per evitare ripercussioni sulle altre opere.
Due cose!
Strappo i fogli di mano a Massimo. L’inutile pezzo di sterco mi ha procurato un’anteprima di stampa, con tanto di foto e diciture per la tipografia. Come se bastasse a farsi perdonare. In cima alla pagina c’è la foto di un tizio di forse trentacinque anni, barba curata e capelli lunghi raccolti in un codino. “Chi mi restituirà il mio tempo perduto?”, recita il titolo. Ah-ah, ma quanto è spiritoso.
“…stile asciutto, che ci presenta la vicenda senza fronzoli e solo dal punto di vista della protagonista…” Questa dovrebbe essere una cosa negativa? Siamo seri? Va bene, non perdiamoci. Percorro la pagina con il dito fino all’ultimo paragrafo. “…probabilmente l’autrice prova lei stessa imbarazzo per la propria opera, dato che ha deciso di usare uno pseudonimo. Non mi stupisce: dietro la misteriosa “Agata Odescalchi” si cela infatti Gessica L. M. Galimberti, l’autrice ventisettenne di…”
Allora è vero: il maledetto ha esposto la mia vera identità, con tanto di secondo e terzo nome.
Pedro si affaccia oltre la mia spalla, indica le iniziali. «Por cosa―»
«Gessica Lucrezia Maria.» Lascio cadere il giornale a terra. «Con un nome così, non posso nemmeno tentare con la storia dell’omonimia. Sono fregata.»