"Se Colapesce si stancasse" è uno straordinario viaggio-inchiesta lungo le coste e l'entroterra siciliano compiuto dal giovane giornalista agrigentino Alan Scifo che svela alcuni dei più gravi, ma meno noti, disastri ambientali d'Italia. Un reportage crudo e dolente che presenta la Sicilia come terra di veleni e non fa sconti a nessuno. L'opera nasce dal lavoro di inchiesta giornalistica che l'autore porta avanti da anni per diverse testate (La 7, Rai 2, Il Fatto quotidiano, L'Espresso, TPI) e con progetti autonomi ed è un ideale proseguimento del suo primo libro "Sud del Sud", uscito nel 2019. Con "Se Colapesce si stancasse" l'autore allarga il suo campo di indagine a tutta la Sicilia ma focalizza il suo sguardo sulle questioni ambientali legati all'inquinamento industriale e alla gestione dei rifiuti. Il libro narra così la storia dell'inquinamento che sta uccidendo la Sicilia, dal mare di Augusta a Gela, dalle miniere di Caltanissetta alla fabbrica Montecatini all'isola Lampedusa, dalle cave di Trapani alla costa mediterranea da Palermo a Trapani passando per Porto Empedocle e si concentra sulla correlazione (spesso negata) tra danni ambientali e malattie: nei territori in cui sono presenti gli ecomostri altissimi sono i casi di morte per malattie polmonari, tumori, infezioni e malattie congenite rare. Tragedie colossali e silenziose che si scontrano con l'immobilismo e la corruttela delle istituzioni.
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