Prolegomeni in courier new: Dall’Atari allo Streben.
Prefazione di Lorenzo Favaro
L’idea di fissare in una raccolta le proprie riflessioni, poesie e scarabocchi, non mi ha mai entusiasmato. […] Tuttavia, senza dover scomodare Giacomo Leopardi con lo Zibaldone di pensieri, penso di poter affermare con una discreta certezza la piacevolezza che la lettura di questa raccolta mi ha infuso. Il percorso delineato dalla sequenza degli scritti attraversa diverse fasi della vita di Claudio attraverso appunti talvolta incolti, talvolta elaborati sino alla raffinatezza. Ma come funziona l’uomo Claudio? Ad una conoscenza superficiale potrebbe apparire, ai più, come un impulsivo e romantico personaggio di un libro di Coetzee, irrisolto e indeterminato, con molteplici passioni e sublimi capacità che sfrutta, però, con poca solerzia e apparentemente senza mai crederci fino in fondo. La verità è che l’uomo Claudio è destinato all’insoddisfazione perenne. La sua natura si scaglia vigorosamente contro le dottrine atarassiche stoiche o induiste che ricercano la felicità attraverso l’allontanamento dalle questioni terrene, dai desideri. La felicità che l’uomo Claudio ricerca sta nello slancio cognitivo, Claudio non si accontenta. Una volta raggiunta una mèta ne desidera subito un’altra, la sua voglia di ricercare qualcosa di nuovo è insaziabile. Wolfgang Goethe descrive questo nobile stato d’animo con una parola precisa: lo Streben per descrivere l’ispirazione che spinge Faust alla ricerca continua del sommo piacere intellettivo e materiale. Sottolineo che è la ricerca portatrice d’affanno che porta felicità. Il raggiungimento dell’obiettivo è solo uno scalino per poter guardare oltre anche trascendendo la realtà quotidiana, verso l’infinito. Il concetto stesso di desiderio svanisce appena si ottiene l’oggetto desiderato perché diventa oggetto che possiedo, non più desiderio dell’oggetto ancora da possedere. Il mondo materiale non è un limite o un ostacolo per l’uomo Claudio che guardando sempre avanti, oltre, non sarà mai pago della mèta raggiunta, quindi sarà destinato all’eterna insoddisfazione portatrice di inesauribili stimoli. […] Le frequenti introspezioni giovanili che crescono negli elaborati grafici e in questo caso poetici, non sono mai state abbandonate dall’uomo Claudio che pur passando dall’Atari a figli imminenti, sopravvivendo a catastrofi naturali come lo tsunami, continua a formulare, sviluppare, cercando di sistemare il mondo che filtra dalle sue pupille come per la prima volta, come un adolescente che si interroga sui massimi sistemi. Ecco, l’uomo Claudio fa parte di quella categoria umana che si inserisce tra la vitalità intellettiva dell’adolescente e la sapienza cognitiva dell’adulto, ed è questo che lo rende così prezioso per tutti noi.
Prefazione di Lorenzo Favaro
L’idea di fissare in una raccolta le proprie riflessioni, poesie e scarabocchi, non mi ha mai entusiasmato. […] Tuttavia, senza dover scomodare Giacomo Leopardi con lo Zibaldone di pensieri, penso di poter affermare con una discreta certezza la piacevolezza che la lettura di questa raccolta mi ha infuso. Il percorso delineato dalla sequenza degli scritti attraversa diverse fasi della vita di Claudio attraverso appunti talvolta incolti, talvolta elaborati sino alla raffinatezza. Ma come funziona l’uomo Claudio? Ad una conoscenza superficiale potrebbe apparire, ai più, come un impulsivo e romantico personaggio di un libro di Coetzee, irrisolto e indeterminato, con molteplici passioni e sublimi capacità che sfrutta, però, con poca solerzia e apparentemente senza mai crederci fino in fondo. La verità è che l’uomo Claudio è destinato all’insoddisfazione perenne. La sua natura si scaglia vigorosamente contro le dottrine atarassiche stoiche o induiste che ricercano la felicità attraverso l’allontanamento dalle questioni terrene, dai desideri. La felicità che l’uomo Claudio ricerca sta nello slancio cognitivo, Claudio non si accontenta. Una volta raggiunta una mèta ne desidera subito un’altra, la sua voglia di ricercare qualcosa di nuovo è insaziabile. Wolfgang Goethe descrive questo nobile stato d’animo con una parola precisa: lo Streben per descrivere l’ispirazione che spinge Faust alla ricerca continua del sommo piacere intellettivo e materiale. Sottolineo che è la ricerca portatrice d’affanno che porta felicità. Il raggiungimento dell’obiettivo è solo uno scalino per poter guardare oltre anche trascendendo la realtà quotidiana, verso l’infinito. Il concetto stesso di desiderio svanisce appena si ottiene l’oggetto desiderato perché diventa oggetto che possiedo, non più desiderio dell’oggetto ancora da possedere. Il mondo materiale non è un limite o un ostacolo per l’uomo Claudio che guardando sempre avanti, oltre, non sarà mai pago della mèta raggiunta, quindi sarà destinato all’eterna insoddisfazione portatrice di inesauribili stimoli. […] Le frequenti introspezioni giovanili che crescono negli elaborati grafici e in questo caso poetici, non sono mai state abbandonate dall’uomo Claudio che pur passando dall’Atari a figli imminenti, sopravvivendo a catastrofi naturali come lo tsunami, continua a formulare, sviluppare, cercando di sistemare il mondo che filtra dalle sue pupille come per la prima volta, come un adolescente che si interroga sui massimi sistemi. Ecco, l’uomo Claudio fa parte di quella categoria umana che si inserisce tra la vitalità intellettiva dell’adolescente e la sapienza cognitiva dell’adulto, ed è questo che lo rende così prezioso per tutti noi.