Con un linguaggio scarno, crudo, onirico, spesso aforistico o al limite dell'intelligibile, il poeta spazia a descrizioni attonite della Bellezza a urla blasfeme, da terribili confessioni a pratiche sadomaso, da profezie rivoluzionarie a personali rielaborazioni dei "maledetti" francesi o dei "ribelli" americani. Un originale raccolta di versi, a tratti ermetici ad una prima lettura, che si arricchiscono di senso nelle letture successive.Francesco Gnerre