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Come si stabiliva il profilo degli aspiranti professori universitari di una disciplina nuova e controversa, qual era la psicologia scientifica all'inizio del Novecento? Chi erano i valutatori quando i cattedratici del settore non esistevano ancora o non erano sufficienti? Quanto incisero gli orientamenti culturali e politici egemoni – l'ostracismo di Croce e di Gentile – sulla qualità della disciplina, sulle sorti di singoli studiosi e studiose e sugli svariati meccanismi del reclutamento e delle carriere accademiche? Un viaggio nella storia di questioni di forte attualità, attraverso fonti…mehr

Produktbeschreibung
Come si stabiliva il profilo degli aspiranti professori universitari di una disciplina nuova e controversa, qual era la psicologia scientifica all'inizio del Novecento? Chi erano i valutatori quando i cattedratici del settore non esistevano ancora o non erano sufficienti? Quanto incisero gli orientamenti culturali e politici egemoni – l'ostracismo di Croce e di Gentile – sulla qualità della disciplina, sulle sorti di singoli studiosi e studiose e sugli svariati meccanismi del reclutamento e delle carriere accademiche? Un viaggio nella storia di questioni di forte attualità, attraverso fonti archivistiche istituzionali e private. Dall'età liberale al fascismo il volume si concentra sul primo e prestigioso Istituto di Psicologia italiano, voluto a Firenze da Pasquale Villari, e sugli avvicendamenti traumatici, culminati con le leggi antiebraiche del 1938, di tre generazioni di docenti a partire dal 1903.