Quando la stesura di una biografia si trasforma in autobiografia, le sfide aumentano esponenzialmente. Sincerità e coraggio sono messi alla prova: cosa condividere e cosa tacere? Possiamo permetterci di esporre i dettagli più intimi coinvolgendo anche coloro che, consapevolmente o meno, fanno parte della nostra cerchia familiare? Nella prima parte di "Sere di stelle", questa domanda non sorge. Gli eventi mi sono stati tramandati, forse già filtrati, e quelli vissuti non sono stati alterati, consapevole dell'impossibilità di evitare completamente il soggettivismo. La storia, che ha inizio verso la fine del diciannovesimo secolo, coinvolge due famiglie: quella paterna e quella materna. Entrambe provengono da contadini e allevatori delle colline tra Noto e Palazzolo A., in provincia di Siracusa. Si intrecciano con l'evento bellico del 15-18 e, dopo un periodo di assestamento con varie vicissitudini, giungono agli anni '40, quando vengo al mondo, con le avvisaglie della Seconda Guerra Mondiale. Prevalentemente autobiografico, il racconto si arricchisce di aneddoti che hanno caratterizzato una adolescenza vivace e spesso in contrasto con il mondo circostante. Cresco affrontando le sfide con determinazione, accettando le conseguenze delle mie scelte, anche quando vesto l'uniforme e mi trovo immerso in un contesto difficile.