Giallo - racconto lungo (24 pagine) - Siamo davvero certi che Sir Arthur Conan Doyle non avesse qualche scheletro nell'armadio? Un misterioso caso di avvelenamento...
Siamo davvero certi che Sir Arthur Conan Doyle non avesse qualche scheletro nell'armadio? Un suo gesto, tanto umanitario quanto sballato, è costato all'atleta italiano Dorando Pietri la squalifica alle Olimpiadi di Londra del 1908. Quando il mitico maratoneta si rifà vivo chiedendo il suo aiuto, lo scrittore non può rifiutarsi: arruolati Sherlock Holmes e l'immancabile dottor Watson, parte con loro per l'Italia. Nell'afosa estate della Pianura padana, i nostri eroi si troveranno alle prese con un misterioso caso di avvelenamento, complicato dalle apparizioni d'un faceto uccello a tre zampe e di una bellissima nobildonna fantasma, che semina la paura. Ma l'acume di Holmes e le parallele intuizioni del celebre critico d'arte Adolfo Venturi riusciranno a venire a capo dell'enigma.
Roberto Barbolini (Formigine 1951) è narratore e saggista. Sherlockiano di lungo corso, ha inserito due apocrifi holmesiani nelle sue raccolte Beethoven 27% (Giallo Mondadori 2008) e Sade in drogheria (Guaraldi 2015). Al fantastico e al poliziesco ha dedicato molti saggi, dal Detective sublime (Theoria 1988) a Stephen King contro il Gruppo 63 (Transeuropa 1999), finalista al premio Viareggio, ad Angeli dalla faccia sporca (Galaad 2016). Inoltre ha scritto la prefazione a Romanzi e racconti di Dashiell Hammett per i Meridiani Mondadori (2003). È autore di numerosi romanzi e raccolte di racconti, tra cui La strada fantasma (Garzanti 1991, premio Dessì), Il punteggio di Vienna (Rizzoli 1995), Piccola città bastardo posto (Mondadori 1998), Ricette di famiglia (Garzanti 2011), L'uovo di colombo (Mondadori 2014) e Vampiri conosciuti di persona (La Nave di Teseo 2017).
Siamo davvero certi che Sir Arthur Conan Doyle non avesse qualche scheletro nell'armadio? Un suo gesto, tanto umanitario quanto sballato, è costato all'atleta italiano Dorando Pietri la squalifica alle Olimpiadi di Londra del 1908. Quando il mitico maratoneta si rifà vivo chiedendo il suo aiuto, lo scrittore non può rifiutarsi: arruolati Sherlock Holmes e l'immancabile dottor Watson, parte con loro per l'Italia. Nell'afosa estate della Pianura padana, i nostri eroi si troveranno alle prese con un misterioso caso di avvelenamento, complicato dalle apparizioni d'un faceto uccello a tre zampe e di una bellissima nobildonna fantasma, che semina la paura. Ma l'acume di Holmes e le parallele intuizioni del celebre critico d'arte Adolfo Venturi riusciranno a venire a capo dell'enigma.
Roberto Barbolini (Formigine 1951) è narratore e saggista. Sherlockiano di lungo corso, ha inserito due apocrifi holmesiani nelle sue raccolte Beethoven 27% (Giallo Mondadori 2008) e Sade in drogheria (Guaraldi 2015). Al fantastico e al poliziesco ha dedicato molti saggi, dal Detective sublime (Theoria 1988) a Stephen King contro il Gruppo 63 (Transeuropa 1999), finalista al premio Viareggio, ad Angeli dalla faccia sporca (Galaad 2016). Inoltre ha scritto la prefazione a Romanzi e racconti di Dashiell Hammett per i Meridiani Mondadori (2003). È autore di numerosi romanzi e raccolte di racconti, tra cui La strada fantasma (Garzanti 1991, premio Dessì), Il punteggio di Vienna (Rizzoli 1995), Piccola città bastardo posto (Mondadori 1998), Ricette di famiglia (Garzanti 2011), L'uovo di colombo (Mondadori 2014) e Vampiri conosciuti di persona (La Nave di Teseo 2017).
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