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Lo studio dell’infertilità maschile richiede un approccio multidisciplinare che vede la collaborazione di diverse figure professionali quali il biologo della riproduzione e l’andrologo.Sono state effettuate, previo consenso informativo, analisi macroscopiche, microscopiche e biochimiche su 165 campioni di liquido seminale appartenenti a 75 pazienti afferiti al centro medico-biologico “Tecnomed”(Nardò) per problemi riproduttivi e/o sessuali, di età compresa tra i 19-45 anni. L’analisi dell’eiaculato viene effettuato non solo per problemi riproduttivi ma anche per identificare patologie…mehr

Produktbeschreibung
Lo studio dell’infertilità maschile richiede un approccio multidisciplinare che vede la collaborazione di diverse figure professionali quali il biologo della riproduzione e l’andrologo.Sono state effettuate, previo consenso informativo, analisi macroscopiche, microscopiche e biochimiche su 165 campioni di liquido seminale appartenenti a 75 pazienti afferiti al centro medico-biologico “Tecnomed”(Nardò) per problemi riproduttivi e/o sessuali, di età compresa tra i 19-45 anni. L’analisi dell’eiaculato viene effettuato non solo per problemi riproduttivi ma anche per identificare patologie dell’apparato genitale maschile.Sono note, infatti, le interazioni tra malattie della prostata e le caratteristiche del liquido seminale quali liquefazione, viscosità e motilità degli spermatozoi.In questo lavoro, allo scopo di individuare possibili correlazioni con il peso prostatico (indice di flogosi), sono state determinate nel liquido seminale le concentrazioni di marker biochimici prostatici come lo zinco e l’acido citrico.I risultati ottenuti sono, a nostro avviso, promettenti. Infatti è stata evidenziata una correlazione lineare tra la concentrazione di zinco nel liquido seminale e il peso prostatico. Da una attenta analisi dei dati è emerso che tale ione può essere utilizzato per una corretta diagnosi andrologica-clinica.L’esigenza di affinare la diagnostica delle patologie dell’apparato genitale maschile nasce dalla necessità di giungere ad una diagnosi precoce di tali patologie poiché possono causare problemi di infertilità o di sterilità. Pertanto, la determinazione biochimica, in particolare dello ione zinco, associata all’esame clinico ecografico e agli altri parametri ematochimici consentirebbe non solo di individuare e curare una patologia in tempi brevi, ma anche e soprattutto di prevenire una conseguente sterilità.