Una vacanza nel Simpson Desert situato nel Northern Territory Australiano si trasforma in avventura imprevista. I protagonisti guidati da un'emblematica e affascinante donna finiscono in un luogo particolarmente tecnologico nel sottosuolo di una collina.In tale scenario potenti personaggi possono fruire di ogni tipo di libertà anche quelle più estremizzate senza doverne pagare le conseguenze in quanto non esistono leggi limitative ma solo alcune regole riportate nei contratti di acquisto della vacanza. Questo luogo non è altro che l'ultimo atto dell'arroganza concessa ai potenti. Essi non si accontentano più dei larghi limiti derivati dalla loro ricchezza ma vogliono andare oltre per non dovere rendere conto a nessuno delle loro azioni soprattutto nei confronti della giustizia ( la vita va vissuta intensamente senza badare a spese, sprechi ne tantomeno al prossimo). Qualcuno ha sapientemente saputo sfruttare questa esigenza spianando loro la strada programmando con cura gli artifici necessari per progettare e realizzare questo luogo ipertecnologico nascosto agli occhi indiscreti dell'indigno e alla logica del senso dello stato della giustizia e dei doveri. In questo contesto emergono qualità e nefandezze umane che in situazioni di normalità gli individui mantengono celate, ciò che non è possibile quando si è messi a dura prova dalla necessità di sopravvivenza o di azione dimostrativa della propria capacità di mettersi in cima alla catena del potere. Ma per quanti conti si possano fare c'è sempre l'imprevisto che distrugge o mette a posto ogni cosa.