Nel 1933 Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, pubblica la sua ultima raccolta di racconti. "Sole d'Estate" è il libro della riflessione interiore. Deledda, ormai famosa nel mondo, sembra ripiegarsi su se stessa. Il colore del libro è il colore brunito che prende ogni epoca al suo tramonto. La scrittrice sarda ha lottato tuta la vita per vedere realizzato il suo sogno. E il suo sogno si è realizzato nel 1926 quando, prima e unica donna italiana, ha visto il suo immenso talento narrativo a livello internazionale e premiato con il Nobel. Cosa non facile a quei tempi. Tutto sembrava, all'inizio, essere disposto contro quel sogno. Basti leggere a questo proposito le parole con le quali inizia il racconto La Grazia: "I miei primi piccoli successi letterari furono accompagnati, come certi grandi successi, da vivi dispiaceri. In famiglia mi si proibiva di scrivere: poiché il mio avvenire doveva essere ben altro di quello che io sognavo: doveva essere cioè un avvenire casalingo, di lavoro esclusivamente domestico, di nuda realtà, di numerosa figliolanza". Ma in un altro racconto di Sole d'Estate, in titolato La Chiesa Nuova, la scrittrice ormai affermata oltre ogni discussione, scrive: "i sogni aboliscono il tempo e la distanza". Sommario BONACCIA CINQUANTA CENTESIMI LO SPIRITO DELLA MADRE LUNA DI SETTEMBRE UNA CREATURA PIANGE IL VESTITO NUOVO IL MOSCONE CACCIA ALL'UOMO OCCHI CELESTI SCHERZI DI PRIMAVERA LA MADONNA DEL TOPO L'OSPITE LEONE O FAINA I DIAVOLI NEL QUARTIERE NOZZE D'ORO LA TOMBA DELLA LEPRE STORIA D'UNA COPERTA L'ANELLO DI PLATINO ELZEVIRO D'URGENZA LO STRACCIAIOLO DEL BOSCO IL TAPPETO LA CHIESA NUOVA LA GRAZIA NUMERI THÉROS
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