L'avventura culturale umana consegna al suo osservatore l'uomo come uno splendido ingegnere di astrazioni concettuali capaci di regolare il vivere sociale in ogni suo contesto. A questa incredibile capacità cognitiva tutta volta a calcolare il mondo mediante statuti scientifici prodotti dal cervello, non corrisponde una altrettanto sofisticata capacità di mettere in pratica le regole elaborate sulla carta. La giustizia appare il settore del vivere che si adatta con maggior fatica a questa trasformazione che vede oramai la macchina come spalla preziosa del "cogito" biologico. Per il mondo della giurisdizione la sfida della contemporaneità è quella di saper aprire un dialogo con l'intelligenza artificiale per realizzare il "giusto processo".