La vita di Andrea Divelto sembra scorrere nel turbine di una quotidianità fatta di amori facili, difficili, di breve o di lunga durata, di amici di vecchia data, ma dietro questa apparente facilità si cela un segreto che ha radici antiche.Chi è il vero Andrea? Perché è incapace di darsi completamente in cambio di un amore sincero? Cosa si cela dietro uno sguardo che sembra arrivare al cuore e al cervello delle persone? Perché Andrea ha scelto una vita nella solitudine di una famiglia composta da cani e da gatti, in una località romita?Questa, in sintesi, è la storia di Sono Andrea e non so dove andare di Sergio Grillo, che si snoda a partire da un passato, legato a ferite mai cicatrizzate, per giungere a un presente proteso verso il futuro, fino all’incontro con una persona che apre all’ignoto oppure al già conosciuto: chi è la ragazza con uno strano tatuaggio che nasconde l’antica massima socratica?Questa è una delle molteplici domande suscitate da un intreccio, sobrio ed essenziale, che racchiude e disvela però una ricerca esistenziale che si dipana pagina dopo pagina: la storia d’amore narrata ha il sapore dell’amore primigenio, negato, incompiuto e infine ritrovato, sullo sfondo della natura sarda, selvaggia e incontaminata, che diventa un luogo dell’anima, in cui smarrirsi e riconoscersi.Il romanzo ripercorre il sogno di un amore che diventa desiderio di vita, suggerendo strade che vanno a ritroso, lasciando il lettore libero di immedesimarsi, vivere suggestioni e riflettere, completamente immerso in un’atmosfera in perfetto equilibrio tra l’onirico e il crudo realismo.Il motivo conduttore è costituito dalla ricerca: della madre, della donna perduta o mai avuta, di sé, del senso della vita; gli echi profondi che riaffiorano alla memoria personale e collettiva sono quelli della storia vissuta degli ultimi venti anni e del pensiero filosofico degli ultimi venti secoli.