Non è facile scrivere di Israele soprattutto se si intende farlo in maniera incisiva e pacata, non alzando i toni ma cercando di mantenere fermezza e decisione contro accuse, faziosità e stereotipi che spesso sui social network e fra la gente non mancano mai di presentarsi. Una sfida accolta e portata a termine con efficacia dalla scrittrice Ariel Shimona Edith Besozzi e dal suo libro "Sono Sionista", che in pagine sintetiche e scorrevoli descrive la sua esperienza in Israele, unendo aspetto religioso e laico dello Stato ebraico, entrambi imprescindibili, raccontando retroscena e curiosità della quotidianità, descrivendo luoghi, città, paesaggi suggestivi in un'opera che è molto di più di un saggio apologetico e politico ma che oscilla fra romanzo e testimonianza, fra cronaca dei fatti e diario emotivo e partecipe in grado di unire, religiosità, cultura, poesia e politica in un insieme omogeneo e molto originale. Preceduto da due accurate introduzioni del professor Ugo Volli e della giornalista Deborah Fait, il libro di Ariel Shimona Edith Besozzi è un coinvolgente viaggio nell'identità ebraica e nella difesa di Israele. Il testo è schietto e coraggioso e affronta diversi temi. Fra questi l'identità ebraica dell'autrice, il suo rapporto molto intenso con la Terra d'Israele, da difendere a ogni costo e con razionale fermezza dall'odio, dalle bugie e dalle deformazioni di certa informazione parziale, ingiusta e molto pericolosa, ricordi famigliari e personali, la descrizione delle città e dei luoghi, dalla vivace e giovane Tel Aviv, al Mar Morto, alla spirituale Gerusalemme. L'autrice nel libro evoca anche diverse parentesi religiose, dalle festività di Rosh Ha Shanà, a Kippur, mischiando, come raramente accade, riferimenti all'ebraismo e considerazioni oggettive e più "laiche" citando la Torah, i Salmi e altri testi sacri. Pagine piene di poesia e di suggestioni che si alternano a lucide analisi politiche ed etiche. Un libro forte, coinvolgente e scorrevole, che si interroga anche sulla Shoah, sulla Memoria, su temi profondi e non banali che riguardano sia il mondo ebraico sia la dialettica con il mondo esterno, con una pluralità di spunti e riflessioni. Un testo per capire, nella complessità dell'oggi, la situazione israeliana, l'identità ebraica e noi stessi.