“Sotto il cielo delle stelle di vetro” è un dramma a forte tinte, una forma di reportage perché le interviste sono vere e la giornalista Silighini le ha raccolte sul campo, non di guerra, ma in Italia, quando questi bambini è stato possibile incontrare. Oltre il reportage c’è la fiaba. Gli occhi di questi piccoli siriani sono gli occhi della stessa autrice che li spalanca di fronte alle piccole cose, come i vetrini colorati che raccoglie per terra durante la sua marcia di ben quattrocento chilometri, da Aleppo a Damasco, o come la cura e l’affetto che le dà il suo cane che, poi, si trasformerà in disperazione quando il cane si perde per sempre, senza mai più trovarlo. Quindi gli elementi fiabeschi tipici della scrittura dell’autrice, si mescolano con i toni assai duri che raccontano la guerra con le sue violenze, le sue contraddizioni. I suoi orrori. È certamente un libro da portare sotto l’albero di Natale per leggerlo durante le consuete vacanze e, spero che le insegnanti, che di queste vicende sanno tutto o quasi, perché ormai le guerre le viviamo tutti i giorni a casa nostra, sappiano indirizzare e spiegare ai piccoli lettori quello che di brutto c’è nelle bombe. E quello che di bello c’è nell’animo candido di tutti i bambini. tratto dalla Prefazione di Franco Capelvenere