Colui che indaga per rilevare manufatti si ritroverà, come un osservatore che ricercaal microscopio, ad ascoltare incantato l’oggetto di studio. Santiago Ramòny Cayal, fondatore della neurofisiologia, raccomanda che la struttura dell’oggetto nonpuò prescindere dall’alveare che tutti portiamo dentro, come costruzione immaterialeche si traduce in fisicità attraverso l’esplicitazione delle relazioni che intervengononella misurazione della fisicità stessa e nella individuazione dei rapporti che da questane scaturiscono; sembra affermare che la descrizione dell’oggetto debba tradursinon solo in una restituzione grafica del livello di conoscenza raggiunto, privilegiandola visione, ma rammentando che anche l’udito, l’ascoltare incantato, testimonia la necessitàdi rappresentare l’oggetto come un sistema complesso, dove i rapporti geometrici,tradotti in numeri possano produrre anche una musica. O viceversa l’organizzazionedei numeri in uno spartito possono tradursi fisicamente in Architettura?