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Dopo tanti anni trascorsi in Marina, passati a fare il mestiere più bello del mondo, per farlo mi pagavano pure, agli inizi degli anni '90 sono finito al Ministero. Da quel momento, per una serie di circostanze, non tutte imputabili alla Marina, ho solo desiderato raggiungere in fretta il giorno della pensione.La trama del libro è costituita da due storie assolutamente indipendenti, che si intrecciano continuamente, fino a divenire una storia sola, con un unico protagonista. La prima può essere definita "professionale". E' la descrizione un po’ romanzata, comunque sostanzialmente vera, di…mehr

Produktbeschreibung
Dopo tanti anni trascorsi in Marina, passati a fare il mestiere più bello del mondo, per farlo mi pagavano pure, agli inizi degli anni '90 sono finito al Ministero. Da quel momento, per una serie di circostanze, non tutte imputabili alla Marina, ho solo desiderato raggiungere in fretta il giorno della pensione.La trama del libro è costituita da due storie assolutamente indipendenti, che si intrecciano continuamente, fino a divenire una storia sola, con un unico protagonista. La prima può essere definita "professionale". E' la descrizione un po’ romanzata, comunque sostanzialmente vera, di parte di quello che mi è successo negli ultimi anni di servizio, dall'incontro con il Capo, al racconto delle varie promesse mai rispettate.La seconda può essere denominata "familiare". Quando ero a capo della parte logistica di Palazzo Marina, un giorno venne da me un collega chiedendomi un favore. Nel suo ufficio aveva necessità di un divano ed un armadio. La moglie l'aveva cacciato di casa e la sistemazione che aveva trovato non sarebbe stata disponibile prima di sette/otto giorni. Fino ad allora aveva necessità di vivere in ufficio. La vera difficoltà fu convincere il maresciallo della stazione interna dei carabinieri a modificare la ronda notturna effettuata dal suo personale. Fortunatamente il maresciallo era una brava persona.Nei mesi successivi il collega è tornato più volte nel mio ufficio per ringraziarmi e prendere un caffè insieme. Ogni volta mi raccontava un pezzo della sua vicenda. Come in un puzzle, ho collegato fra loro i vari frammenti, ho aggiunto un po' di fantasia là dove mancava la tessera giusta ed ho completato il quadro.Nel romanzo ho immaginato che Guido, il protagonista, abbia avuto i problemi professionali dell’autore mentre era già oppresso da quelli familiari raccontatimi dal collega.Ho una grande paura. I fatti che hanno ispirato il racconto sono troppo recenti, potrei non essere riuscito a trattare l'argomento con sufficiente distacco e la residua emozione potrebbe essersi rivelata una pietra d'inciampo.