Questa è la storia di una rinascita dalla depressione, di un amore tormentato e di un apprendistato sciamanico presso la tribù degli shipibo, indigeni della foresta amazzonica peruviana.A tutta la vicenda fanno da sfondo e da protagoniste le Piante Maestre: alberi, liane e arbusti dalle magiche proprietà curative, capaci di aprire la coscienza e liberare l'essere umano dalle sue paure e dai suoi condizionamenti, per accompagnarlo alla scoperta della sua vera natura. Il primo volume "Guarigione: di psicanalisi, insonnia e cammini spirituali" affronta lo spettro del disagio psicologico e dell'inefficacia delle terapie convenzionali nel trovare una soluzione per chi ne soffre. Simona è una ragazza tormentata dai fantasmi del passato, che soffre di depressione e di insonnia e malgrado anni di psicanalisi non riesce a ritrovare la gioia di vivere. Ha trent'anni quando una vecchia amica la invita a partecipare a un rituale curativo condotto da uno sciamano peruviano: da quel momento l'ayahuasca entra a far parte della sua vita e non ne uscirà più. Il racconto fa da pretesto per esaminare più da vicino cos'è questa pozione curativa utilizzata dagli indigeni dell'amazzonia come base della loro medicina tradizionale e per interrogarsi sul perché essi la considerano la madre di tutte le medicine, oltre che per gettare uno sguardo critico ai contesti di utilizzo occidentali. Ma il messaggio principale che questo primo libro vuole trasmettere è di speranza: il disagio esistenziale si può curare, l'anima può ritrovare il contatto con lo Spirito e finalmente tornare a casa. La depressione è la vera piaga del nostro secolo e i metodi di cura della nostra medicina convenzionale sembrano non dare una risposta al problema. Nelle pratiche sciamaniche può esserci forse una risposta, ma dobbiamo essere molto attenti per riuscire a usarle con consapevolezza.