Questo libro contiene la traduzione della Historia Langobardorum di Paolo Diacono, l'Origo Gentis Langobardorum e il Chronicon Gentis Langobardorum di Andrea da Bergamo. La traduzione è preceduta da una breve prefazione e seguita da poche note con link, che permettono di fare molti approfondimenti.
La Historia di Paolo, come è affettuosamente chiamata dagli storici, ci narra una saga nordica. Si parte dalla Scandinavia per arrivare nella penisola italiana. Ci racconta dei vari re, degli intrighi, delle battaglie e della fede di questo popolo germanico, prima pagano, poi ariano ed in fine cattolico. Paolo Diacono non tralascia di narrarci dei Papi, dell'Impero Romano d'Oriente, dei Franchi e degli altri popoli barbarici intorno a loro.
Un altro pregio di questo racconto, sono le menzioni di città e castelli, e subito, ci accorgiamo che i Longobardi non furono cosi devastanti. Certo annientarono alcune di esse, ma altre divennero i centri del loro potere, queste città, diverranno i Comuni, ovvero le molte culle del Rinascimento.
Cosa importante e da non trascurare è un fatto poco noto ma ormai accertato dagli storici, ovvero che dopo essere stati tutti Romani, gli abitanti della penisola si consideravano tutti Longobardi cosa testimoniata anche dalle tombe dove non si vede più la differenza di corporatura, segno tangibile della fusione tra indigeni e gli invasori.
Buona lettura
La Historia di Paolo, come è affettuosamente chiamata dagli storici, ci narra una saga nordica. Si parte dalla Scandinavia per arrivare nella penisola italiana. Ci racconta dei vari re, degli intrighi, delle battaglie e della fede di questo popolo germanico, prima pagano, poi ariano ed in fine cattolico. Paolo Diacono non tralascia di narrarci dei Papi, dell'Impero Romano d'Oriente, dei Franchi e degli altri popoli barbarici intorno a loro.
Un altro pregio di questo racconto, sono le menzioni di città e castelli, e subito, ci accorgiamo che i Longobardi non furono cosi devastanti. Certo annientarono alcune di esse, ma altre divennero i centri del loro potere, queste città, diverranno i Comuni, ovvero le molte culle del Rinascimento.
Cosa importante e da non trascurare è un fatto poco noto ma ormai accertato dagli storici, ovvero che dopo essere stati tutti Romani, gli abitanti della penisola si consideravano tutti Longobardi cosa testimoniata anche dalle tombe dove non si vede più la differenza di corporatura, segno tangibile della fusione tra indigeni e gli invasori.
Buona lettura