In un futuro molto lontano gli uomini vivono in un mondo sotterraneo, dopo avere reso inabitabile la superficie del pianeta che li ospita. La principale attività, la missione dell’umanità, è costituita dall’educazione dei giovani alle arti di qualunque tipo. I migliori artisti saranno “chiamati a Isgrot”. Su Isgrot i fortunati scelti troveranno la felicità e la vita eterna, dicono. Ma nessuno sa esattamente cosa c’è su Isgrot, nessuno è mai ritornato per raccontarlo.
Hamitav è un musicista, un creatore di suoni. Sarà chiamato a Isgrot come già suo padre Emil, padrone delle macchie di luce. Hamitav vuole incontrare Emil e scoprire cosa c’è su Isgrot. Riuscirà nel suo intento e scoprirà verità sorprendenti. Questa è la sua storia, la storia di Hamitav, che vivrà altre vite, in altri universi, che gli insegneranno a capire la propria realtà e il proprio essere. Insieme a lui anche noi forse capiremo qualcosa di più.
Dopo la raccolta di racconti “Luoghisogni” Giandomenico Antonioli torna a narrarci i suoi mondi fantastici in un romanzo atipico, ricco di storie e di riflessioni, i cui riferimenti dichiarati sono Eraclito, Charlie “Bird” Parker, Capitan Miki, Blek Macigno, Rocky Rider, Fiordistella e, naturalmente, tanti altri.
Hamitav è un musicista, un creatore di suoni. Sarà chiamato a Isgrot come già suo padre Emil, padrone delle macchie di luce. Hamitav vuole incontrare Emil e scoprire cosa c’è su Isgrot. Riuscirà nel suo intento e scoprirà verità sorprendenti. Questa è la sua storia, la storia di Hamitav, che vivrà altre vite, in altri universi, che gli insegneranno a capire la propria realtà e il proprio essere. Insieme a lui anche noi forse capiremo qualcosa di più.
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