In Storia di una ricerca, Massimo Fagioli narra le vicende personali e pubbliche attraverso le quali è maturata l’elaborazione della Teoria della nascita umana, sulla base di una prassi medica che ha portato nel 1975 all’inizio dell’Analisi collettiva in un’aula dell’Istituto di Psichiatria dell’Università di Roma. Esperienza che dal 1980 è proseguita senza interruzione in un grande studio privato a Trastevere, fino al dicembre 2016. Fagioli, scomparso il 13 febbraio 2017, delinea epoche e circostanze della ricerca sulla realtà umana, fin dalle prima pagine di queste “lezioni 2002” che segnano l’inizio di un ciclo che proseguirà all’Università degli Abruzzi “G. D’Annunzio” per undici anni consecutivi, fino al 2012. Nell’indagine sui movimenti alterni da parte della cultura e della storia della medicina nei riguardi della mente umana e della realtà non cosciente, Fagioli pone al centro del suo interesse alcune rare personalità controcorrente. Da Marco Aurelio a Paracelso, fino a Giordano Bruno e Caravaggio, coraggiosi ribelli del ‘500, epoca nella quale “con lo scossone dato alla mente umana dalla scoperta dell’America, con la costruzione di una nuova immagine del mondo emerge la nuova scienza ed anche la nuova arte, in cui fa capolino la parola irrazionale”.