In questo libro a parlare sono le voci dei giovani: dieci grandi storielle registrate per tutta Italia (da Palermo a Trieste), da una cercatrice di testimonianze generazionali.
«Dare loro voce significa portare avanti un lavoro di testimonianza tanto nell’imminente, quanto nell’immanente. In futuro, quando qualcuno si interrogherà su come vivessero i giovani, su quali fossero i loro problemi e le loro aspirazioni negli anni Venti del secondo millennio, qui potrà leggere alcune grandi storielle in sua risposta».
È un libro che sceglie la testimonianza come arte del racconto della realtà: mira alla verità e alla varietà dei vissuti, raccontati con parole semplici dalle voci, chiare o anonime, che ne sono protagoniste. Un’unica prerogativa era richiesta: essere giovani e avere una grande storiella da raccontare.
«Dare loro voce significa portare avanti un lavoro di testimonianza tanto nell’imminente, quanto nell’immanente. In futuro, quando qualcuno si interrogherà su come vivessero i giovani, su quali fossero i loro problemi e le loro aspirazioni negli anni Venti del secondo millennio, qui potrà leggere alcune grandi storielle in sua risposta».
È un libro che sceglie la testimonianza come arte del racconto della realtà: mira alla verità e alla varietà dei vissuti, raccontati con parole semplici dalle voci, chiare o anonime, che ne sono protagoniste. Un’unica prerogativa era richiesta: essere giovani e avere una grande storiella da raccontare.