Al tempo della nostra storia, il “Villaggio delle Tre Lune” si trovava tra la “Fattoria della Spiga Gialla” e la “Masseria delle Castagne Secche”, in una valle verde e rigogliosa, con tante piante e fiori di ogni specie, attraversata da un piccolo e fresco torrente. Il capo del Villaggio era un gufo, che oltre a essere il sindaco aveva anche l’incarico di giudice a vita. Tutti gli abitanti dovevano obbedire alle sue leggi, altrimenti venivano allontanati dall’aia, a brucare l’erba ai margini di un bosco molto pericoloso, abitato da una faina, famosa ladra di uova. Soltanto un piccolo topo di campagna, alto poco più di un soldo di cacio, non aveva mai obbedito al gufo e alle sue leggi, neanche una volta. Viveva nella borgata lontano da tutti, in completa solitudine. Nessuno è mai entrato nel suo alloggio segreto, neppure il portalettere. Ma perché, quando tutti lo incontravano, compreso il sindaco, provavano un terrore folle nel vedere quel piccolo roditore? Quell’essere minuto aveva infatti una fama terribile e misteriosa, che verrà svelata soltanto ai lettori che avranno avuto il coraggio di leggere fino in fondo la storia della sua vita. Egli era anche l’investigatore del villaggio, incaricato delle indagini sui reati che ogni tanto avvenivano nella comunità. Con lui, i criminali non la facevano mai franca. In questo era ed è ancora oggi il numero “uno”. Se cercherete in Internet qualcosa su “Topo John”, non troverete nulla, perché la sua scheda è classificata “Top Secret” dai servizi segreti di tutto il mondo.