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Attraverso gli occhi e la personale esperienza dell’autore, viene narrata la vita a bordo del sommergibile S 512 E. Torricelli – conosciuto anche come Lima Kilo – e del suo coeso equipaggio disposto a tutto, pronto al costante sacrificio per le dure condizioni della vita di bordo: spazi angusti, orari di lavoro interminabili sopra e sotto la superficie del mare per h24. Un ambiente ostile specialmente in immersione e col passare dei giorni. Uomini sempre pronti allo scherzo, ma capaci di contenere l’ansia e la paura, soprattutto quando la navigazione è a quota profonda. È bene ricordare che un…mehr

Produktbeschreibung
Attraverso gli occhi e la personale esperienza dell’autore, viene narrata la vita a bordo del sommergibile S 512 E. Torricelli – conosciuto anche come Lima Kilo – e del suo coeso equipaggio disposto a tutto, pronto al costante sacrificio per le dure condizioni della vita di bordo: spazi angusti, orari di lavoro interminabili sopra e sotto la superficie del mare per h24. Un ambiente ostile specialmente in immersione e col passare dei giorni. Uomini sempre pronti allo scherzo, ma capaci di contenere l’ansia e la paura, soprattutto quando la navigazione è a quota profonda. È bene ricordare che un sommergibile è come un aereo che vola nell’acqua. Come l’aereo, opera infatti nelle tre dimensioni.
Sommergibili o sottomarini? Entrambe le dizioni sono corrette, anche se attualmente la più corretta sembrerebbe “sottomarini”, poiché già alla fine della II guerra mondiale i tedeschi avevano inventato i famosi U-Boot Tipo XXI (detti Elektroboote), veri fulmini subacquei con velocità in immersione oltre il doppio rispetto ai battelli delle altre Marine di allora e oltretutto erano dotati di “snorkel” per la navigazione in immersione con ricarica delle super-batterie di cui erano dotati, permettendo lunghi tempi di immersione e rendendo di fatto, la loro caccia pressoché impossibile. Nascevano così i primi sottomarini puri, con uno scafo estremamente idrodinamico e molto simile a quelli attuali. I tedeschi avevano inventato anche dei materiali anecoici, capaci di assorbire le onde dei sonar. In sostanza il sommergibile diventava invisibile. Il primo sommergibile ad essere rivestito con una serie di mattonelle anecoiche fu l’U-480 della Kriegsmarine tedesca, che passò diverse volte nel Canale della Manica senza mai essere rilevato dalla moltitudine di Cacciatorpedinieri, Corvette in pattugliamento e dalle installazioni (boe sonore) fisse lungo la costa inglese. Con l’avvento della propulsione nucleare e successivamente della più pulita ed efficiente propulsione AIP (Air Indipendent Propulsion) dei modernissimi sottomarini diesel-elettrici, è stato ancora una volta allungato il tempo di immersione e navigazione occulta. I nuovissimi sommergibili Classe Todaro U-212A, costruiti su progetto del Consorzio italo-tedesco Fincantieri/Thyssen Krupp, rendono questi battelli estremamente letali e difficilmente rintracciabili perché silenziosissimi.
Questo libro nasce per mantenere viva la memoria di tutti i sommergibilisti. Ma è dedicato anche a chi è sempre stato vicino agli equipaggi, se pur fisicamente molto lontano, e per ricordare soprattutto chi se ne è andato …ed ora naviga nella Luce.