Uno strappo non lo si augura a sé stessi né a chi si vuole bene. Porta con sé l'idea del danno, la fatica del riparare. Gli strappi di una vita, con la violenza necessaria al loro esistere, sono possibilità del nuovo.
Sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell'abitudine, nell'inerzia, nella paura di compromettere ciò che abbiamo ottenuto.
Ma nell'essere umano il desiderio di spingersi nell'ignoto, di andare oltre i confini del conosciuto, anche a un costo molto alto, quello della propria sopravvivenza, è presenza altrettanto forte e allora si tratta di nutrire la parte di sé che anela alla ricerca dell'autentico.
I versi della raccolta suggeriscono il coraggio di non riparare gli strappi, di interrogarsi su quello che la vista coglie nelle aperture create e contemplare l'oltre, un luogo dove incontrare finalmente se stessi.
Sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell'abitudine, nell'inerzia, nella paura di compromettere ciò che abbiamo ottenuto.
Ma nell'essere umano il desiderio di spingersi nell'ignoto, di andare oltre i confini del conosciuto, anche a un costo molto alto, quello della propria sopravvivenza, è presenza altrettanto forte e allora si tratta di nutrire la parte di sé che anela alla ricerca dell'autentico.
I versi della raccolta suggeriscono il coraggio di non riparare gli strappi, di interrogarsi su quello che la vista coglie nelle aperture create e contemplare l'oltre, un luogo dove incontrare finalmente se stessi.