Il libro di Francesco Carannante, scritto con la collaborazione di M. Letizia Guagliardi, fonde il genere del romanzo e quello del memoir. Dal filone della memorialistica autobiografica prende vita una narrazione che si affida al fiume dei ricordi, delle emozioni, degli e-venti interiori e delle esperienze maturate nel tempo, focalizzando l’attenzione sui momenti determinanti: è la storia straordinaria e dura di un detenuto, condannato a “un fine pena mai”. Una voce tra sbarre appese alla memoria ma anche alla speranza.