E’ la piccola, breve, storia di due malati di Alzheimer, lo Smilzo e il Grosso, il quale è pure a tratti sordastro, che in qualche modo hanno deciso di fuggire, l’uno da una prigione dorata dove l’aveva rinchiuso il figlio e l’altro da un centro per malati di demenza senile. Loro a volte ricordano qualcosa, altre volte sono nella nebbia totale, ma lo smilzo ha un un’arma segreta e grazie a questa riesce a ricordare, se proprio vuole. Si ritrovano on the road, come si diceva ai tempi dei Beat con una macchina antica ma ancora buona sotto il culo e con un sacco di soldi in tasca, soldi rubati, prelevati, in un momento di lucidità; la carta di credito del figlio, per uno, e i soldi della cassa del centro per l’altro. Non si sa se l’alzheimer ottunda, oltre ai ricordi, anche il senso morale e la coscienza, ma loro due se ne fregano del fatto che i soldi non siano i loro, e bisogna poi ancora vedere, che per l’uno i figli gli hanno preso l’alloggio e per l’altro l’hanno fatto interdire e gli hanno portato via una fortuna.
Per quanto riguarda poi i soldi del Centro infine, sono immorali in partenza; dovrebbero essere sempre, le Case di riposo e di Cura e le pompe funebri, per esempio, organismi pubblici con una tariffa fissa e politica, in una società sana e non capitalistica, non ci può essere guadagno sulla morte e sul dolore.
Tornando ai due fantasmi, non hanno nessuna meta, vanno dove li porta il destino o meglio uno smart regalato che contiene il servizio di navigazione che sostituisce tutte le conoscenze geografiche che hanno dimenticato, una cosa comoda ma disumanizzante. L’umanità si sta mettendo sotto la tutela delle macchine, fra non molti anni saremo tutti come i malati di Alzheimer, non è una cosa buona. Strada facendo fanno un incontro buono, con un affettuoso cagnetto, e un altro meno, con un personaggio femminile inquietante e pericoloso. In fondo alla strada ottengono quello che cercano e finiscono in bellezza col sorriso sulle labbra.
Per quanto riguarda poi i soldi del Centro infine, sono immorali in partenza; dovrebbero essere sempre, le Case di riposo e di Cura e le pompe funebri, per esempio, organismi pubblici con una tariffa fissa e politica, in una società sana e non capitalistica, non ci può essere guadagno sulla morte e sul dolore.
Tornando ai due fantasmi, non hanno nessuna meta, vanno dove li porta il destino o meglio uno smart regalato che contiene il servizio di navigazione che sostituisce tutte le conoscenze geografiche che hanno dimenticato, una cosa comoda ma disumanizzante. L’umanità si sta mettendo sotto la tutela delle macchine, fra non molti anni saremo tutti come i malati di Alzheimer, non è una cosa buona. Strada facendo fanno un incontro buono, con un affettuoso cagnetto, e un altro meno, con un personaggio femminile inquietante e pericoloso. In fondo alla strada ottengono quello che cercano e finiscono in bellezza col sorriso sulle labbra.