La foto della Giornata Mondiale di preghiera per la pace di Assisi il 27 ottobre del 1986, che ritrae papa Giovanni Paolo II con i leader delle religioni nei loro abiti variopinti, è una delle immagini religiose più note del Novecento. Ad Assisi, musulmani, ebrei, induisti e cristiani pregarono in luoghi diversi, contemporaneamente, affermando che solo la pace è santa, e che al cuore di ogni tradizione religiosa c’è la ricerca della pace. Un messaggio forte e inequivocabile, che delegittimava la violenza e la guerra perpetrate in nome della religione. Era un fatto semplice e nuovo: pregare per la pace, non più gli uni contro gli altri com’era avvenuto per secoli, forse per millenni, ma gli uni accanto agli altri per la pace. Questa immagine inedita è divenuta quasi una moderna icona: i leader delle diverse religioni mondiali raccolti insieme. Quell’immagine aveva una bellezza, quasi un’estetica del dialogo. Giovanni Paolo II disse: “Forse mai come ora nella storia dell’umanità è divenuto a tutti evidente il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il gran bene della pace.”
Ma quella foto non è rimasta ad immortalare un bel momento, un fatto del passato. L'invito finale di Giovanni Paolo II, al termine di quello storico incontro chiese di continuare a “diffondere il messaggio della Pace e a vivere lo spirito di Assisi". In questo breve E-book è raccontato, anche attraverso immagini inedite, come da quel 1986, la Comunità di Sant’Egidio abbia raccolto ogni anno l’invito a vivere lo spirito di quella Giornata Mondiale di Preghiera, accogliendo, in questo pellegrinaggio di pace, sempre più uomini e donne di religione diversa, uniti dal desiderio di costruire insieme vie di pace.
Del resto, ancora oggi, lo spirito di Assisi vuole rispondere a una domanda profonda che ha percorso l’ultimo decennio del XX secolo e questa prima parte del XXI: come vivere insieme tra gente di religione diversa? Alcune terre di convivenza secolare conoscono da tempo profonde tensioni: dal Medio Oriente all’Africa e all’India, solo per fare alcuni esempi di un mondo ancora non pacificato. L’immigrazione di massa crea, anche in paesi dove si viveva in condizione di omogeneità religiosa, inedite convivenze tra comunità di religione differente. Ritorna forte la domanda: come vivere insieme?
Sono passati più di trent'anni. Lo “spirito di Assisi” resta un riferimento che libera le religioni dalla tentazione della violenza, anima il dialogo tra di loro e la ricerca della pace. E forse oggi è più necessario che mai.
Ma quella foto non è rimasta ad immortalare un bel momento, un fatto del passato. L'invito finale di Giovanni Paolo II, al termine di quello storico incontro chiese di continuare a “diffondere il messaggio della Pace e a vivere lo spirito di Assisi". In questo breve E-book è raccontato, anche attraverso immagini inedite, come da quel 1986, la Comunità di Sant’Egidio abbia raccolto ogni anno l’invito a vivere lo spirito di quella Giornata Mondiale di Preghiera, accogliendo, in questo pellegrinaggio di pace, sempre più uomini e donne di religione diversa, uniti dal desiderio di costruire insieme vie di pace.
Del resto, ancora oggi, lo spirito di Assisi vuole rispondere a una domanda profonda che ha percorso l’ultimo decennio del XX secolo e questa prima parte del XXI: come vivere insieme tra gente di religione diversa? Alcune terre di convivenza secolare conoscono da tempo profonde tensioni: dal Medio Oriente all’Africa e all’India, solo per fare alcuni esempi di un mondo ancora non pacificato. L’immigrazione di massa crea, anche in paesi dove si viveva in condizione di omogeneità religiosa, inedite convivenze tra comunità di religione differente. Ritorna forte la domanda: come vivere insieme?
Sono passati più di trent'anni. Lo “spirito di Assisi” resta un riferimento che libera le religioni dalla tentazione della violenza, anima il dialogo tra di loro e la ricerca della pace. E forse oggi è più necessario che mai.