Quello che ne viene fuori è un viaggio in solitaria di cinque mesi e mezzo, attraverso i territori dell’Europa centrale e occidentale, fra luoghi già incontrati e altri sconosciuti, immerso nella bellezza che lascia senza fiato, negli scempi umani, nel dolore della Storia e nelle tradizioni dei popoli. Un concentrato denso di sapori, che regala emozioni e storie, incontri e meditazioni, avventure e disavventure, il tutto canalizzato nella costante ricerca di un nuovo me stesso da presentare al mondo.
Creare un blog per raccontare il mio girovagare nasce dall’intento di mantenere i contatti con la famiglia e gli amici, essere presente, far sapere agli altri come sto e cosa sto facendo, incentivandoli a seguirmi e a non perderci di vista.
Giorno dopo giorno la scrittura diventa una compagnia fidata e irrinunciabile, mi diverto a fare un bilancio delle mie giornate, di quanto è accaduto, di quello che mi è frullato in testa, di ciò che ho provato davanti ai tanti stimoli da cui sono stato investito. E una volta ritornato alla base, è logica conseguenza rimettere mano ai miei dispacci e trasformarli in qualcosa di più, un diario di storie giornaliere, appunti di Moleskine sfaccettati da un coacervo di incessanti sollecitazioni. Et voilà, ecco partorita la summa finale del mio vagabondare, un po’ almanacco di suggerimenti di viaggio, un po’ spunto per disparate riflessioni, un po’ filastrocca di una versione alternativa dell’esistenza.
(dall’Introduzione dell’Autore)
Creare un blog per raccontare il mio girovagare nasce dall’intento di mantenere i contatti con la famiglia e gli amici, essere presente, far sapere agli altri come sto e cosa sto facendo, incentivandoli a seguirmi e a non perderci di vista.
Giorno dopo giorno la scrittura diventa una compagnia fidata e irrinunciabile, mi diverto a fare un bilancio delle mie giornate, di quanto è accaduto, di quello che mi è frullato in testa, di ciò che ho provato davanti ai tanti stimoli da cui sono stato investito. E una volta ritornato alla base, è logica conseguenza rimettere mano ai miei dispacci e trasformarli in qualcosa di più, un diario di storie giornaliere, appunti di Moleskine sfaccettati da un coacervo di incessanti sollecitazioni. Et voilà, ecco partorita la summa finale del mio vagabondare, un po’ almanacco di suggerimenti di viaggio, un po’ spunto per disparate riflessioni, un po’ filastrocca di una versione alternativa dell’esistenza.
(dall’Introduzione dell’Autore)