Questo libro esamina come alcune testate italiane e francesi, ciascuna con proprie diverse tradizioni interpretative, hanno accolto i film di Quentin Tarantino, regista americano indipendente che ha esordito nel 1992 con il film Reservoir dogs (Le iene). Il saggio è diviso in tre parti. Nella prima viene illustrato il materiale che ogni testata ha dedicato a ciascun film in occasione della sua uscita nei festival o nelle sale. Questa prima parte di analisi costituisce un indispensabile punto di partenza per procedere ad un confronto. La seconda parte è composta da due interviste raccolte durante il mese di novembre 2005 a Parigi, con Jean-Loup Bourget, allora giornalista di Positif da più di 25 anni, e con Jean-Michel Frodon, direttore dei Cahiers du Cinéma; sono collocate prima delle osservazioni conclusive perché vi si farà spesso riferimento e i temi affrontati anticipano i concetti esposti nel capitolo seguente. Sono poche le domande rivolte a entrambi nella stessa maniera: i loro interessi sono differenti e così la loro predisposizione a parlare di determinati argomenti. I temi fondamentali, tuttavia, rimangono gli stessi: il ruolo delle riviste di cinema nell’ambito della critica cinematografica e la loro possibile influenza sul pubblico e sulla stampa generalista, i criteri di giudizio, l’attualità della Politica degli autori, l’importanza delle interviste, il concetto di cinefilia. Nella terza parte vengono messi in evidenza alcuni aspetti interessanti emersi dallo studio degli articoli: in particolare, come il “citazionismo” viene accolto e più o meno accettato; il concetto di “cinefilia”, la sua definizione e importanza per ognuna delle riviste prese in considerazione e il suo cambiamento nel tempo; il concetto di “autore” e la sua attualità e coerenza.