La natura del processo terapeutico è dia-logica. Paziente e terapeuta entrano in contatto visivo ed uditivo. Entrambi sono in contatto con la propria sofferenza o con cosa procura “dentro di sé” la sofferenza dell'altro. Il paziente “resiste” e il terapeuta prova a “smantellare le difese”. In un'infinita serie di micromomenti corporei e di emozioni e sentimenti che entrano in “contatto”. A volte gesti semplici come stringere la mano con calore, fornire fazzoletti di carta mentre il paziente piange, un abbraccio hanno effetti sorprendenti. Questa pubblicazione riattraversa la storia della psicoanalisi, dal divieto di ogni contatto alle riflessioni e ai ripensamenti di Ferenczi e Fhossage fino alle pratiche cliniche della Gestalt e della bioenergetica. Un'ultima ma doverosa riflessione sull'etica del contatto in psicoterapia. Giovanni Bertanza, un'attività clinica dopo i quarant'anni, una lunga formazione; nel frattempo, "l'esercizio" come psicologo delle organizzazioni in contesti aziendali, anche internazionali: momenti di una ricerca personale sempre tesa al miglioramento delle prestazioni, ispirata ad una frase di Heinz Kout "Il mio vero amore è il nuovo comprendere". L'attività professionale e di formazione di Giovanni Bertanza è stata da sempre ispirata all'esigenza di agire alla luce di un progetto, di un pensiero rivolto al miglioramento e al cambiamento. Utilizzando anche l'umorismo come occasione di conoscenza, di riflessione, di relazione con le persone che chiedono la cura.