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Banda larga, una storia triste. Sono trascorsi cinque anni da quando il governo di Matteo Renzi ha annunciato la nascita di una strategia nazionale per la banda ultra larga. Ma gli obiettivi non sono stati ancora raggiunti: i ritardi si sono accumulati e moltiplicati. Così il Paese è rimasto fanalino di coda nel Vecchio continente, pagando un caro prezzo nel momento in cui è scoppiata l’epidemia da coronavirus. Nei giorni di autoisolamento, tutti hanno dovuto combattere con una connessione “ballerina” che rendeva faticoso l’uso di internet per la scuola, per il lavoro, per lo svago. E, proprio…mehr

Produktbeschreibung
Banda larga, una storia triste. Sono trascorsi cinque anni da quando il governo di Matteo Renzi ha annunciato la nascita di una strategia nazionale per la banda ultra larga. Ma gli obiettivi non sono stati ancora raggiunti: i ritardi si sono accumulati e moltiplicati. Così il Paese è rimasto fanalino di coda nel Vecchio continente, pagando un caro prezzo nel momento in cui è scoppiata l’epidemia da coronavirus. Nei giorni di autoisolamento, tutti hanno dovuto combattere con una connessione “ballerina” che rendeva faticoso l’uso di internet per la scuola, per il lavoro, per lo svago. E, proprio in quei giorni, sono stati in molti a chiedersi come mai lo Stato non sia ancora riuscito a far decollare una nuova ed efficiente rete di telecomunicazioni. Questo libro è la cronaca di sei anni sprecati nel raggiungere questo obiettivo. L’autrice, che segue per “il Fatto Quotidiano” il mondo delle telecomunicazioni, analizza i protagonisti industriali, le criticità finanziarie e i tentennamenti di una classe politica che, per ragioni diverse, non ha saputo o non ha voluto accelerare la creazione di una rete a banda larga degna di questo nome. E invece ci vuole un cambio di passo affinché il Paese possa essere all’altezza delle sfide dell’economia 5.0.