L’installazione sul lago d’Iseo della passerella di Christo dà il calcio d’inizio a questa partita. Qualcuno approfitta di tale avvenimento. C’è chi vince e chi perde. Una statua di cemento con ai piedi un paio di tennis rosse viene tratta in salvo dal lago d’Iseo. Si tratta forse della burla di un buontempone? Ma a quale scopo? Non ricevendo l’adeguata e doverosa pubblicità sul giornale locale, lo scultore agita le acque del lago con lettere minatorie indirizzate al cronista che ha firmato l’articolo. Il capitano dei carabinieri Maddalena Rubini ottiene l’incarico di indagare sul fatto anomalo, e proverà a sciogliere questo mistero, che le aprirà la porta ai successivi: il recente omicidio di una donna, l’ultimo di tanti, avvenuti nel passato. Statua e donne, tutte con ai piedi un paio tennis rosse. Non può trattarsi di una coincidenza… Tra discriminazioni di genere, stanze segrete, aiutanti improvvisati, amori corrisposti e non, Maddalena individua il colpevole, ma non ha prove per incastrarlo. L’orrore si è mimetizzato tra gli ignari abitanti di Dulzino, paese immaginario e tranquillo sulle sponde del Sebino.