Nel dialogo platonico Timeo, scritto intorno al 360 a.C., si parla del mondo fisico ed in particolare del rapporto fra idee e cose. In esso vengono approfonditi essenzialmente tre problemi: quello cosmologico dell'origine dell'universo, quello fisico della sua struttura materiale, ed infine quello finalistico. Ai tre argomenti corrispondono altrettante parti in cui è possibile suddividere l'opera, alle quali va aggiunto il prologo. Per Platone la natura non è governata da leggi cieche e meccaniche, ma è dotata di una immanente finalità, che tende a raggiungere il regno delle Idee . Ma nella natura vi è un principio oscuro ed amorfo, causa di imperfezione e di male, la materia. Essa resiste spesso all’attività del Demiurgo, che cerca di fare in modo che le cose siano un’imitazione perfetta delle Idee: ed ecco perché, ad un unico modello ideale eterno, corrisponde la molteplicità del vivente.