Formatasi presso il Centro Sperimentale di Fotografia "Adams", la romana Gaia Adducchio è un fiore all’occhiello della fotografia d’autore contemporanea, in Italia e all’estero. Tra le più importanti rassegne cui ha preso parte, ricordiamo il “Prague Photo”, “Emerging Talents"e “Le Salon d’Automne” di Parigi. Adducchio lavora esclusivamente su pellicola e realizza personalmente le stampe fotografiche. Così, la perizia artigianale della stampa "fine art" conferisce matericità e consistenza a immagini dotate di grande carica evocativa. Come una creatura vivente, ogni fotografia porta “geneticamente” i segni dell’alea che, nel gioco di sovrapposizione fra le diverse esposizioni del negativo, introduce nel testo visivo un’interferenza che tramuta la “bella immagine” in un enigma senza soluzione. Le serie "Ritratti di famiglia", "Naked: #she" ed "Étoiles" esprimono un paradigma di forte coerenza formale e concettuale in cui gli elementi semiotici "corpo - maschera - muro" compongono un articolato trilemma esistenziale. In qualità di "espressione particolare con una speciale nomenclatura formata da nomi di animali e di piante, la quale è il carattere distintivo di correlazioni e opposizioni" (C. Lévi-Strauss), il totem simbolizza in forma visibile i moti dell’inconscio umano, attestandone il senso di appartenenza a livello individuale e collettivo. Similmente, le figure stranianti e iconiche concepite dall’autrice assurgono a personale sistema simbolico di riferimento che rammenta, regola ed esorcizza le profondità della psiche, riscattando eroticamente quel senso della fine che tutto pervade.