Di fronte al nipote trentenne un’anziana donna siciliana rispolvera un vecchio album di fotografie, autentico tesoro di frammenti di vita, e si rivela al giovane come mai ha osato fare con nessuno in tutta la sua esistenza. Dagli anni Quaranta a oggi, le sue parole dipingono a poco a poco un mondo fatto di antiche consuetudini, nel quale ragazzine dell’alta borghesia si fanno donne tra le mille difficoltà imposte dalla guerra e da una società profondamente maschilista e ancorata a ideali desueti. Nella folla di affetti che gravita intorno alla protagonista, soltanto una persona riuscirà a segnarla per sempre e, come un fiume carsico, la percorrerà per tutta la vita nell’ombra, lontana dagli occhi e dalla mente altrui. Al solo nome i suoi ricordi avvampano e il cuore torna a palpitare impazzito: Marilena, dolce e raffinata cugina, amica, compagna. Una torrida notte di luglio segnerà il punto di non ritorno: la corsa di zia Rosa verso il fienile intravista dal buio, la fuga nel silenzio per seguirla, quell’uomo che sbuca dai campi e quell’incomprensibile danza animalesca dei loro corpi. Da allora la vita sarà lotta tra il cuore e la mente, tra l’Io e la società. E il vero amore, clandestino e inconfessabile, verrà sacrificato a caro prezzo sull’altare della normalità. Giusy Bifarella è nata il 28 aprile del 1989, vive a Sommatino, un paesino dell’entroterra siciliano. Frequenta l’università degli studi di Catania. È la seconda di quattro figli e ama ciò che più le è venuto meno durante la sua infanzia: il silenzio e la tranquillità. Ama leggere, mangiare, viaggiare accanto al finestrino, il disordine, giocare con i bambini, ama la musica in generale e ascolta tutti gli stili, ma predilige il jazz, il rock, la musica classica e minimalista. Non ama molto invece stare al buio e lo shopping.