Il diciottenne Lorenzo Adamani scende dall’Aspromonte fino alla cittadina costiera di Gioia Tauro, portando sulle spalle un piccolo sacco di canapa, un sacco che contiene tutto ciò che possiede. È in viaggio per l’America, per sfuggire alle estreme difficoltà e povertà dell’oppresso sud Italia.
Nonostante le speranze disilluse, Lorenzo si ritrova a farsi strada da solo, percorrendo terreni accidentati e pericolosi. Col tempo trova Mariella. I due creano un percorso insieme, lottando, a volte disperatamente, per sostenere una famiglia numerosa in un ambiente ostile agli emigrati.
Tra lacrime e risate è un romanzo storico che racconta la vita di milioni di meridionali italiani costretti a lasciare l’Italia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Questa emigrazione di massa è qui visibile nelle vite dei protagonisti, le cui circostanze e identità spaziano dalle radici della sussistenza contadina in Calabria alle difficoltà e alla confusione in America. Sogni perduti e problemi finanziari si sviluppano gradualmente in una vita che va oltre la semplice sopravvivenza: fatta di valori contrastanti, integrazione culturale e trionfi di generazione in generazione.
Mentre il libro procede avanti e indietro in tempo e spazio, gli eventi narrati sono basati su fatti storici e ricordi, sia reali che romanzati. Per esempio, le esperienze dirette e i disagi associati a un’emigrazione forzata prendono vita nel capitolo New York, New York. Qui vediamo come l’arrivo negli Stati Uniti e l’adattamento a un centro urbano, difficile e stressante di per sé, portano alla realizzazione, da parte dei lavoratori reclutati, della loro condizione di servitù a contratto.
Altri capitoli raccontano episodi più indirettamente legati al percorso dei protagonisti. Tutta la narrazione mette in evidenza cosa significa essere degli sfollati e indesiderati. Ad esempio, il capitolo Confessioni parla con leggerezza di come Lorenzo, a seguito di una vita costantemente messa in discussione da privazioni e accuse, utilizzi il confessionale per proclamare la propria innocenza piuttosto che confessare i propri peccati.
Nelle parole di un recensore:
Questo libro racconta una parte importante del passato dell’Italia meridionale. Ci sono molti italiani che hanno parenti emigrati negli Stati Uniti durante la diaspora italiana. Che fine hanno fatto quei bisnonni, lontani cugini, prozie e prozii? Com’era la loro vita e cosa li aveva portati a lasciare le loro case per un luogo così lontano? Com’è stato il viaggio sull’oceano e come cambiarono le loro vite una volta arrivati a destinazione? Scoprendo le risposte a queste domande, i lettori verranno esposti anche a una storia d’amore, agli ostacoli portati da questo amore, ai matrimoni combinati, alle feste di nozze e alle difficoltà di far crescere molti bambini all’interno di una cultura strana e moralmente impoverita. In breve, le persone che leggeranno questo libro avranno modo di piangere e ridere con i lontani antenati che non hanno mai conosciuto.
Vito Natilla, medico pediatra e scultore
Nonostante le speranze disilluse, Lorenzo si ritrova a farsi strada da solo, percorrendo terreni accidentati e pericolosi. Col tempo trova Mariella. I due creano un percorso insieme, lottando, a volte disperatamente, per sostenere una famiglia numerosa in un ambiente ostile agli emigrati.
Tra lacrime e risate è un romanzo storico che racconta la vita di milioni di meridionali italiani costretti a lasciare l’Italia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Questa emigrazione di massa è qui visibile nelle vite dei protagonisti, le cui circostanze e identità spaziano dalle radici della sussistenza contadina in Calabria alle difficoltà e alla confusione in America. Sogni perduti e problemi finanziari si sviluppano gradualmente in una vita che va oltre la semplice sopravvivenza: fatta di valori contrastanti, integrazione culturale e trionfi di generazione in generazione.
Mentre il libro procede avanti e indietro in tempo e spazio, gli eventi narrati sono basati su fatti storici e ricordi, sia reali che romanzati. Per esempio, le esperienze dirette e i disagi associati a un’emigrazione forzata prendono vita nel capitolo New York, New York. Qui vediamo come l’arrivo negli Stati Uniti e l’adattamento a un centro urbano, difficile e stressante di per sé, portano alla realizzazione, da parte dei lavoratori reclutati, della loro condizione di servitù a contratto.
Altri capitoli raccontano episodi più indirettamente legati al percorso dei protagonisti. Tutta la narrazione mette in evidenza cosa significa essere degli sfollati e indesiderati. Ad esempio, il capitolo Confessioni parla con leggerezza di come Lorenzo, a seguito di una vita costantemente messa in discussione da privazioni e accuse, utilizzi il confessionale per proclamare la propria innocenza piuttosto che confessare i propri peccati.
Nelle parole di un recensore:
Questo libro racconta una parte importante del passato dell’Italia meridionale. Ci sono molti italiani che hanno parenti emigrati negli Stati Uniti durante la diaspora italiana. Che fine hanno fatto quei bisnonni, lontani cugini, prozie e prozii? Com’era la loro vita e cosa li aveva portati a lasciare le loro case per un luogo così lontano? Com’è stato il viaggio sull’oceano e come cambiarono le loro vite una volta arrivati a destinazione? Scoprendo le risposte a queste domande, i lettori verranno esposti anche a una storia d’amore, agli ostacoli portati da questo amore, ai matrimoni combinati, alle feste di nozze e alle difficoltà di far crescere molti bambini all’interno di una cultura strana e moralmente impoverita. In breve, le persone che leggeranno questo libro avranno modo di piangere e ridere con i lontani antenati che non hanno mai conosciuto.
Vito Natilla, medico pediatra e scultore