Sull'artificio dell'esistenza si foggiano entità che dalla natura umana si effondono discosti.
Maschere, che della loro verace mimica ne hanno smarrito la ricordanza.
Ombre, non più uomini, che annaspano l'archetipo sull'apocrifo deflusso.
Così vi si porge un fallace paradigma, che per le menti esigue è deità.
E la natura disadorna perisce, unificata alla filantropia divina, che nell'oramai incivilito globo si palesa agonizzante ed esente di significato.
Siam vitrei, mentre la natura soccombe dinanzi al suo corollario, mentre la collegiale esigenza annichilisce con flemma la genitrice del nostro palpito, la sorgente del nostro ambizioso intelletto, la candida beatitudine della nostra materia.
E mentre osservo questa feroce devastazione, il mio io concepisce semi di speranza, che solo il tempo ne confesserà la veridicità.
Maschere, che della loro verace mimica ne hanno smarrito la ricordanza.
Ombre, non più uomini, che annaspano l'archetipo sull'apocrifo deflusso.
Così vi si porge un fallace paradigma, che per le menti esigue è deità.
E la natura disadorna perisce, unificata alla filantropia divina, che nell'oramai incivilito globo si palesa agonizzante ed esente di significato.
Siam vitrei, mentre la natura soccombe dinanzi al suo corollario, mentre la collegiale esigenza annichilisce con flemma la genitrice del nostro palpito, la sorgente del nostro ambizioso intelletto, la candida beatitudine della nostra materia.
E mentre osservo questa feroce devastazione, il mio io concepisce semi di speranza, che solo il tempo ne confesserà la veridicità.