Il “Trattatello” del Boccaccio sta a metà tra la biografia e l’agiografia. Ci dà molte informazioni sulla vita di Dante, ma disegna anche una figura idealizzata. A volte sentiamo la musica della favola come quando ci racconta del sogno del figlio di Dante: morto il grande poeta non si sapeva dell’esistenza del “Paradiso”, finché Dante stesso non apparve in sogno al figlio e gli disse dove cercare il manoscritto.
Scritto tra il 1351 e il 1372, quando ancora era possibile incontrare chi lo aveva conosciuto, loda le virtù morali di Dante e riferisce testimonianze orali determinanti. Ma soprattutto esalta in lui la figura perfetta e compiuta dell’intellettuale, trasformando la sua storia nella celebrazione della poesia quale strumento privilegiato e fondamentale per la conoscenza del mondo
Scritto tra il 1351 e il 1372, quando ancora era possibile incontrare chi lo aveva conosciuto, loda le virtù morali di Dante e riferisce testimonianze orali determinanti. Ma soprattutto esalta in lui la figura perfetta e compiuta dell’intellettuale, trasformando la sua storia nella celebrazione della poesia quale strumento privilegiato e fondamentale per la conoscenza del mondo