Scritto nel 1887 rappresenta forse il testo di Villiers dove con maggiore efficacia il pungente sarcasmo fa da schermo alla disperazione più forte. Incentrato sulla vicenda di Chiara Nero e del suo adulterio, dove comunque l’autore non risparmia frecciate pungenti al positivismo imperante nell’epoca, è preceduto da tre racconti che “inquadrano” il protagonista. Traduzione eccellente di Pierangelo Baratono.
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