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Questa è la testimonianza autentica, a quasi settant’anni di distanza, del diario di prigionia del soldato Battista Grazioli, nato ad Azzano Mella l'11 gennaio 1916. Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, viene arrestato in Albania dai tedeschi e deportato presso un campo di concentramento nei pressi della cittadina di Mulheim, in Germania. Il racconto, scritto nel periodo di permanenza nel campo di concentramento, narra con semplicità fatti e sentimenti di un'esperienza tragica, testimonianza autentica dell’intreccio quotidiano di vita e di morte con cui si sono confrontati alcuni…mehr

Produktbeschreibung
Questa è la testimonianza autentica, a quasi settant’anni di distanza, del diario di prigionia del soldato Battista Grazioli, nato ad Azzano Mella l'11 gennaio 1916. Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, viene arrestato in Albania dai tedeschi e deportato presso un campo di concentramento nei pressi della cittadina di Mulheim, in Germania. Il racconto, scritto nel periodo di permanenza nel campo di concentramento, narra con semplicità fatti e sentimenti di un'esperienza tragica, testimonianza autentica dell’intreccio quotidiano di vita e di morte con cui si sono confrontati alcuni nostri connazionali. Il testo riproduce fedelmente il manoscritto originale e permette al lettore di cogliere, nei tratti della scrittura autografa, ogni aspetto dell'esperienza vissuta, fatta di paure, di speranze e di grande amore per la vita. Grazie alla disponibilità dell'autore, queste pagine di memorie hanno la possibilità di continuare a mantenere vivo il "triste ricordo", monito contro l’orrore dell’intolleranza dell’uomo. Battista Grazioli è presidente della sezione locale Combattenti e Reduci, è stato insignito della medaglia commemorativa per gli internati e di quella per le campagne di guerra del periodo bellico 1940-1945.