Questo testo vuole riflettere su un quesito gravemente attuale e frequente: come può una donna accettare la violenza fisica e metafisica dal proprio partner? Ed è possibile amare troppo? La risposta è sì. Tutte le volte che giustifichiamo degli eccessi, quando la nostra relazione mette a rischio il nostro benessere emotivo, la nostra salute e la nostra sicurezza, quando ci adattiamo a tutto pensando che se saremo affettuosi, comprensivi, attraenti, il nostro partner cambierà atteggiamenti, solo per amore nostro, in quel caso stiamo rischiando di amare troppo. L’amore, per i dipendenti affettivi, è ossessivo, soffocante, è parassitario. Il malato d’amore è un “donatore “di amore a senso unico, è un intossicato che prova un malessere psicologico e fisiologico come se fosse dipendente da qualche sostanza; che cosa possiamo fare per contrastare tutto questo?
E come donne, possiamo sperimentare il nostro valore sia quando ci prendiamo cura degli altri, ma anche quando accettiamo la sana ambizione di voler salire sul palcoscenico come protagoniste, mai vittime di nessuno e di alcun sentiment
E come donne, possiamo sperimentare il nostro valore sia quando ci prendiamo cura degli altri, ma anche quando accettiamo la sana ambizione di voler salire sul palcoscenico come protagoniste, mai vittime di nessuno e di alcun sentiment
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